Cerexia sarda: tutte le preparazioni

Cerexia sarda: tutte le preparazioni

Rossa in mille e una variante di colore, bella da vedersi, buona in maniera imbarazzante. Della ciliegia non si butta niente e in Sardegna le mangiamo da sempre. Nelle zone montuose e fresche cresce la mamma di tutti i ciliegi, il ciliegio selvatico che innestato a dovere diventa desiderio rosso e profumo di primavera.

Chi

Oggi parliamo di ciliegia. Nella sua variante selvatica sull’isola la chiamiamo in molti modi diversi: Cerexia budra (a Villacidro), Ceresia (Ogliastra), Ceresia niedda (Sardegna Meridionale), Kariàsa areste (Bolotona – Padria), Kariàsa imbriaga (Logudoro), Ariasa agreste (Oliena), Ghinda (Logudoro).

Dove

Mio suocero le coltivava anche a Quartu Sant’Elena e mio padre a Castiadas, ma questi sono casi di ciliegi testardi. In genere ama gli ambienti freschi, montani. Per questo in Sardegna producono ciliegie a cinque stelle i comuni di Villacidro, di Burcei, di Bonnanaro, di Aritzo, di Gadoni e Lanusei.

Quando

Le si raccoglie in giugno, ma fioriscono durante tutta la primavera e sono un vero e proprio spettacolo.

Ricette

Delle ciliegie, che sono buone anche nella maniera più semplice, raccolte e mangiate, non si butta niente. Ma proprio niente. Prendi ad esempio la polpa.
Marmellata di ciliegie
D’accordo mi piace vincere facile, ma la polpa della ciliegia è la protagonista. Uno dei modi migliori per conservare la ciliegia è farne marmellata. Lava il frutto, privalo del picciolo e del seme, e con l’aggiunta di zucchero e/o miele verrà fuori una marmellata da leccarsi i baffi.

1 kg di polpa

700 gr di zucchero bianco

1 cucchiaio di miele di asfodelo
Pabassa ‘e Kariàsa (Ciliegia passita)
In Sardegna, per conservare a lungo le ciliegie, le si faceva essiccare e il prodotto, molto simile nell’aspetto all’uva passa, veniva pure commercializzato. Oggi non credo sia un uso vitale, ma nella dispensa di casa Koendi c’è qualche grappolino di ciliegie che attende di essiccare. Se le cose dovessero andare a buon fine te lo faremo sapere.
Ceréxia imbriàga (Ciliegia ubriaca)
Anche questa preparazione è piuttosto semplice. Lava le ciliegie, le privi del picciolo, crea uno sciroppo a base di acqua e zucchero e mescola con dell’alcool puro. Immergi le ciliegie e aspetta.
Le proporzioni variano a seconda del gusto, ma questa ricetta dovrebbe andare benissimo:
1 kg ciliegie (senza seme)

200 gr di zucchero bianco

300 ml di acqua

500 ml di alcool
Il vostro barattolino sarà pronto in circa 30 giorni.

I semi delle ciliegie
Se hai la pazienza di conservarli, ripulirli e una volta asciutti metterli in un sacchetto, diventano ottimi d’inverno. Due giri nel microonde e sono una sorta di copertina termica naturale + scacciapensieri integrato. Io ho fatto dei bellissimi sacchetti per la mia bambina e mi sono tornati piuttosto utili per farle passare le tanto temute coliche.
I piccioli delle ciliegie
Sì, puoi usare anche quelli. Fai bollire una tazza di acqua, buttaci dentro una manciata di gambetti verdi (10 – 15) ben sminuzzati e lascia in infusione. La tisana di piccioli di ciliege è famosa per il suo potere diuretico. Puoi dolcificarla con del miele.
Il legno del ciliegio
Oggi è pregiatissimo e ieri non era da meno. Con il legno di ciliegio, resistentissimo, si intagliavano diversi strumenti per i lavori domestici. In special modo fusi, arcolai, canocchie e in Gallura pare che fosse l’unico utilizzabile per la realizzazione del telaio orizzontale

 

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